Il mistero delle galle, uno strano legame tra piante e insetti

Il mistero delle galle, uno strano legame tra piante e insetti

Un fenomeno che suscita stupore e fascino per l’originalità dei meccanismi biologici coinvolti, è quello che riguarda la formazione delle “galle”, cioè quelle singolari “escrescenze” (tecnicamente chiamate “cecidi”), dalle forme strane e inusuali, che spesso si notano sulle foglie e sui rami di numerose specie vegetali. Tali strutture sono la risposta della pianta a un’aggressione esterna: le più frequenti e significative sono quelle che si formano per reazione a seguito di una stimolazione mediata da alcuni insetti (puntura e deposizione di uova) o da altri organismi (acari, funghi, batteri e virus). 

Le trasformazioni indotte da questo stimolo sono in parte legate a un’alterazione locale degli ormoni (auxine e gibberelline) che regolano la crescita cellulare e il conseguente sviluppo anomalo di tessuto (iperplasia). Generalmente le galle funzionano da perfette “incubatrici” di larve, poiché le uova deposte sono inglobate all’interno del tessuto molle vegetale che, oltre a svolgere una funzione di mediazione tra la pianta e l’ospite, si rivela una preziosa fonte di protezione e nutrimento. In questo modo la pianta offre ospitalità all’insetto, il quale, una volta completato il suo ciclo vitale, si affretta a conquistare la libertà praticando un foro di uscita (facilmente visibile a occhio nudo). 

Ad esempio, per quanto riguarda le Querce (Quercus sp.), esistono vari insetti galligeni appartenenti allo stesso genere, tra cui Andricus quercustozae (la galla elaborata dalla pianta è sferica, leggera, di consistenza sugherosa), Andricus dentimitratus (la struttura ha una consistenza appiccicosa e presenta una forma irregolare, con ramificazioni tozze), Andricus caputmedusae (il nome della specie deriva dal latino e significa “testa di medusa”: la galla legata a questo insetto, infatti, si presenta come un intreccio di lunghe escrescenze capillari che evocano l’immagine di una testa di Medusa con i suoi capelli trasformati in serpenti) e Andricus kingi (stimola la produzione di una piccola struttura conica, generalmente di colore rossastro). Anche le galle prodotte dalla Rosa canina, come risposta all’attacco dell’imenottero Rhodites rosae, assumono la forma di un ammasso di sottili e lunghi filamenti.

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Articolo di Sandro Di Massimo su Wall Street International

 

 

 

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